Siamo sopraffatti da un universo di cuochi che ci incantano con i loro piatti voluttuosi, candide mise o divise total black.
Normale, quindi, che aumenti il numero di coloro che il cibo non si accontentano solo di “vederlo” o di raccontarlo ma che vorrebbe viverlo in prima persona.
Per molte persone desiderose di mettersi in proprio o semplicemente di trasformare una passione in un business redditizio, aprire un ristorante è un sogno.
Aprire un ristorante, come molte altre attività, può essere una strada in grado di regalare grandi soddisfazioni sia personali che dal punto di vista economico, un ristorante è un’attività dal potenziale elevatissimo, in Italia il settore ristorativo è infatti quello che ha resistito meglio alla crisi, ma deve essere intrapresa con consapevolezza e grande preparazione.
E come ha detto Dan Brown “Se una cosa non ti è costata nessuna fatica, vuol dire che l’hai fatta male.”
I ristoranti, insieme ad i bar, rientrano per legge negli “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande” e più precisamente sono definiti “locali di vendita per il consumo sul posto”.
Dove comincia il percorso per aprire un ristorante? Come avviare un ristorante di successo e duraturo?
PER APRIRE UN RISTORANTE DI SUCCESSO BISOGNA PARTIRE DA UN IMPRENDITORE PREPARATO
Il primo ingrediente per avviare un ristorante vincente non è nel menù, ma nella preparazione dell’imprenditore.
Oggi non basta servire piatti deliziosi e offrire un ottimo servizio: chi apre un locale deve saper gestire, pianificare e promuovere ogni dettaglio, dalla burocrazia al personale, dal marketing alla finanza.
Serve un mix di competenze tecniche, conoscenze normative e, soprattutto, caratteristiche personali: spirito imprenditoriale, leadership, capacità organizzativa, passione autentica per la ristorazione, resistenza allo stress e voglia di crescere ogni giorno.
Negli ultimi anni, le aperture nel settore food & beverage sono cresciute a vista d’occhio. Ma trasformare un sogno in un’attività stabile e redditizia richiede strategia e consapevolezza.
In questa guida troverai tutti i passaggi fondamentali per aprire un ristorante in Italia: dalla scelta della location ai costi iniziali, dalle autorizzazioni ai fondi disponibili. Scopri come costruire le basi solide per il tuo locale e dare forma al tuo progetto imprenditoriale… con gusto e visione.
Fatta questa doverosa premessa iniziamo col definire cosa occorre per aprire un RISTORANTE:
- Analisi di mercato e business plan
Il punto di partenza è un’attenta analisi di mercato. Studiare la concorrenza, individuare il target di clientela e valutare l’andamento del settore ti aiuta a costruire un’idea solida. A questo segue la redazione del business plan, uno strumento essenziale che include:
- Obiettivi aziendali e scelta del target di clientela
- Studio di fattibilità e analisi dei competitor
- Strategia di prezzo
- Previsioni di costi e ricavi
- Piano di investimento e rientro
Questo documento sarà utile anche per richiedere finanziamenti pubblici o privati o attirare eventuali soci. Ma anche perché chi parte da un’analisi iniziale attenta è studiato che abbia il 35% in più di possibilità di successo, rispetto a chi non ne fa o ne fa male. Contattaci e potrai ricevere la nostra guida gratuita per la redazione del business plan.
- Dove aprire un ristorante di successo?
La posizione del tuo ristorante incide in modo determinante sul successo dell’attività. Quando scegli dove aprire, valuta attentamente:
• Visibilità del locale
• Accessibilità (mezzi, parcheggi, zone pedonali)
• Passaggio e densità di pubblico con mappa delle zone più redditizie
• Coerenza tra location e target
• Canone di locazione e spese di gestione
• Autorizzazioni necessarie: Controlla se il locale ha già licenza per attività di ristorazione ad esempio
Un sito ben scelto valorizza il tuo concept e ti aiuta a partire con il piede giusto!
- Quanto costa aprire un ristorante?
Aprire un ristorante è un’avventura emozionante, ma è fondamentale partire con le idee chiare sui costi. I fattori che influenzano il prezzo? I costi possono variare molto a seconda del tipo di locale, del format, della città e della metratura. È utile suddividere le spese in:
• Costi fissi iniziali: affitto o acquisto, ristrutturazione, arredamento, attrezzature professionali, insegne, consulenze, normative antincendio
• Costi variabili: utenze, materie prime, personale, marketing di lancio, formazione
• Costi burocratici: licenze, SCIA, SIAE, permessi comunali
In media, l’investimento iniziale può variare molto: da €50.000 per un locale piccolo e essenziale fino a €300.000 o più per un ristorante di alto livello.
Ma non farti spaventare: con una buona pianificazione e una strategia vincente, ogni euro speso può trasformarsi in un ritorno d’immagine e clienti fedeli.
- Licenze e permessi necessari per aprire un ristorante
• Apertura partita IVA e scelta del regime fiscale, in forma individuale.
• Iscrizione all’ente INPS.
• Iscrizione all’INAIL.
• Invio della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) al SUAP del Comune in cui si decide di avviare il ristorante in modalità telematica. È un modulo di autocertificazione nel quale vengono dichiarati il possesso dei requisiti obbligatori personali, morali, professionali, idoneità strutturale e igienica dei locali, piano HACCP, la tipologia di attività che si svolgerà.
• Possedere l’abilitazione SAB (ex REC) ottenibile frequentando il corso di Somministrazione Alimenti e Bevande e superando l’esame oppure verifica l’obbligatorio aggiornamento
• Comunicazione Unica da inviare telematicamente alla Camera di Commercio per apertura partita IVA, scelta del regime fiscale ed apertura delle posizioni INPS ed INAIL
• Comunicazione all’agenzia delle dogane per l’eventuale vendita di superalcolici.
• Idoneità del locale (presenza di bagno interno a uso dei clienti, bagno interno con spogliatoio a uso dei dipendenti, condizione acustica, rispetto delle normative igienico-sanitarie, impianti in regola, ecc).
• Adempimenti in tema di Sicurezza alimentare – HACCP (Manuale di autocontrollo igienico con le varie schede di rilevazione e formazione operatore alimentare per coloro che operano con gli alimenti).
• Adempimenti in tema di Sicurezza sul lavoro – D.Lgs. 81/2008 che impone precisi obblighi al datore di lavoro (Documento di Valutazione dei Rischi (DUVRI), nomina dei responsabili, piano di emergenza ed evacuazione ove previsto, formazione obbligatoria per tutto il personale in base al rischio finanziabile in tutto o in parte con fondi interprofessionali)
• Autorizzazione all’esposizione insegna da comunicare al Comune con relativa tassa annuale da pagare in base alle caratteristiche dell’insegna.
• Versamento di quanto richiesto dalla SIAE per i diritti d’autore se si desidera diffondere musica nel locale.
• Richiesta del permesso al Comune per l’occupazione del suolo pubblico (nel caso si vogliano allestire tavoli e sedute all’esterno o allestire un patio).
La prima regola per aprire un’attività di ristorazione è farsi seguire da esperti del settore. Scegli il tuo consulente sulla sicurezza, HACCP, commercialista, ecc. verificando quanti clienti ha nel settore della ristorazione, sicuramente ti aiuterà meglio e più facilmente in tutte le fasi perché conosce già, per esperienze precedenti, le problematiche che possono insorgere e con la sua professionalità aiutarti a risolverle.
Costruire Centro Studi e Formazione può aiutarti con il suo team di esperti!
- Quanto e quale personale serve per aprire un ristorante?
La scelta del personale è una delle sfide più importanti per la buona riuscita del tuo locale. Definisci le figure chiave di cui hai bisogno: cuochi, baristi, camerieri, responsabili di sala, addetti alle pulizie.
Tutti i dipendenti devono essere assunti regolarmente, con contratti idonei, e in possesso della formazione obbligatoria HACCP ed 81/2008. Valuta anche corsi per lo sviluppo di competenze specifiche (accoglienza clienti, servizio, gestione del cliente difficile, vendita, ecc.).
Organigramma minimo per un ristorante:
- 1 chef ogni 30 coperti
- 1 cameriere ogni 15 coperti
- 1 addetto professionale alle pulizie (obbligatorio per locali >100mq)
Novità 2025: Il nuovo CCNL del settore commercio prevede sconti contributivi per l’assunzione di under 30. Ma è bene consultare prima dell’assunzione un consulente del lavoro per scegliere le migliori strategie di assunzione.
- Regimi fiscali e partita IVA per ristoranti
Regime fiscale, partita IVA e forme giuridiche: quale la scelta più adatta? Uno dei primi adempimenti per aprire un ristorante è l’apertura della partita IVA come abbiamo visto prima. Ma quale regime fiscale e forma giuridica conviene scegliere? Non esiste una risposta unica: la scelta dipende dal tipo di attività, dai volumi previsti, dal numero di soci e dal livello di rischio che vuoi assumere.
Partiamo intanto col valutare la forma giuridica. Di seguito un confronto tra quelle più comuni:
- Ditta individuale: VANTAGGI: Semplice da aprire, costi bassi di apertura, adatta a piccoli ristoranti o bar. SVANTAGGI: Responsabilità illimitata (i debiti ricadono sul patrimonio personale).
- SRL (Società a Responsabilità Limitata): VANTAGGI: Protegge il patrimonio personale poiché la responsabilità è limitata (i soci rischiano solo il capitale investito), adatta a progetti strutturati (Ideale per: Ristoranti medi/grandi (fatturato > €100.000/anno), maggiore controllo contabile, immagine più solida. SVANTAGGI: Costi di gestione e apertura più alti, è richiesto un capitale minimo per costituirla (>€10.000) obbligo della contabilità ordinaria e scritture contabili più complesse
- SRLs (Società a Responsabilità limitata semplificata): VANTAGGI: Versione economica della SRL, quindi ideale per ristoratori che vogliono limitare la responsabilità senza costi elevati o a start up, costi notarili ridotti e capitale sociale a partire da € 1. SVANTAGGI: Statuto con contenuto limitato, capitale sociale max 9.999€, minor credibilità nei confronti di investitori
- SNC (società in nome collettivo): in caso di 2 o più soci è possibile costituire questa forma societaria (ma sei davvero sicuro di volerlo fare?!) VANTAGGI: Semplice da aprire, nessun capitale minimo, minori costi di gestione rispetto alla srl (consentita la contabilità ordinaria. SVANTAGGI: Responsabilità illimitata (i debiti ricadono sul patrimonio personale), l’amministrazione spetta a tutti i soci indistintamente.
CONSIGLIO DELL’ESPERTO: Se stai pensando di aprire un ristorante con altri soci, una SRL è spesso la soluzione più sicura e professionale e che ti protegge dai rischi. Per piccoli progetti o attività in fase sperimentale, invece, la ditta individuale con regime forfettario può essere un buon punto di partenza.
In base al fatturato e alla forma giuridica, puoi aderire a diversi regimi fiscali:
- Regime forfettario (solo per ditte individuali e professionisti): fino a 85.000 € di ricavi annui, tassazione agevolata al 15% o al 5% per le nuove attività. Niente IVA, niente studi di settore. Perfetto per chi inizia in piccolo ed ha pochi costi di avviamento.
- Regime ordinario semplificato: adatto a ditte individuali o SRLS con fatturati medio-alti. IVA detraibile, deduzione dei costi, obblighi contabili leggeri. Per la tassazione, i soci pagano l’IRPEF a scaglioni di reddito (da 23 a 43%)
- Regime ordinario in contabilità ordinaria: obbligatorio per le SRL , per i fatturati sopra 400K, adempimenti più complessi, ma flessibilità totale su deduzioni, detrazioni, gestione fiscale. Controllo di gestione ottimale. La tassazione sugli utili (IRPEG) è pari al 24%
- Come promuovere un nuovo ristorante: tra tradizione ed innovazione quali possono essere le strategie vincenti?
L’apertura di un ristorante è solo il primo passo: il successo passa da una promozione efficace, capace di attirare clienti e costruire notorietà.
Strategie digitali:
- Social media (Instagram, Facebook, TikTok): racconta la tua cucina con foto e video autentici, mostra il dietro le quinte, fai “giocare” i clienti con storie e sondaggi.
- Google Maps & Google My Business: cura la scheda con orari, foto, recensioni e menù aggiornati. Essere ben visibili sulle mappe può fare la differenza.
- Recensioni online: incentiva i clienti soddisfatti a lasciare una recensione positiva. La reputazione online è oro!
- WhatsApp Business: Crea una lista broadcast con offerte esclusive per chi prenota via chat
Marketing offline per coinvolgere il territorio:
- Eventi di apertura e serate a tema: crea occasioni speciali per far parlare del tuo locale.
- Collaborazioni con realtà locali: lavora con produttori, artigiani o influencer della zona per ampliare la rete. Collabora con negozi, hotel o wine bar per sconti incrociati (es. Presenta lo scontrino del negozio X e avrai il Y% di sconto)
- Volantini e promozioni mirate: strumenti semplici ma ancora efficaci, soprattutto in zone ad alta densità pedonale. (es. distribuisci coupon sconto nelle case e uffici vicini)
Il segreto è unire visibilità online e presenza nel territorio, creando una comunità attorno al tuo ristorante. Ogni piatto che esce dalla cucina può diventare una storia da raccontare.
- Fondi propri o fondi di terzi? Come finanziare il tuo ristorante
Quando si decide di aprire un ristorante, la prima grande scelta riguarda il modo in cui finanziare l’impresa. Meglio utilizzare fondi propri o cercare capitali esterni? Entrambe le opzioni hanno pro e contro, e spesso la soluzione migliore è un equilibrio tra le due.
- Fondi propri: garantiscono piena autonomia decisionale e nessun debito da restituire, ma richiedono una disponibilità finanziaria importante. Sono ideali se vuoi partire in piccolo e crescere gradualmente.
- Fondi di terzi: includono finanziamenti bancari, contributi a fondo perduto, investitori privati, crowdfunding, minibond o bandi pubblici. Possono dare una spinta decisiva al progetto, permettendoti di partire con una struttura più solida e completa. Tuttavia, comportano obblighi (rate, interessi o quote societarie) e richiedono una pianificazione accurata.
Nel mondo dell’imprenditoria, l’equilibrio finanziario è la chiave per la sostenibilità e la crescita. Esiste una regola aurea non scritta ma condivisa da molti esperti: almeno il 30-40% dell’investimento iniziale dovrebbe provenire da fondi propri, mentre il restante può essere coperto da fondi di terzi (mutui, leasing, investitori) e agevolazioni pubbliche (contributi a fondo perduto, incentivi fiscali, fondi interprofessionali).
Il consiglio? Valuta con attenzione il tuo business plan, analizza la sostenibilità economica e sfrutta ogni possibile forma di agevolazione o incentivo pubblico. Nessuna improvvisazione, solo scelte consapevoli.
Fortunatamente in questo periodo storico esistono numerose agevolazioni pensate per sostenere chi vuole avviare una nuova attività nel settore della ristorazione. Tra questi, troviamo incentivi statali e regionali rivolti a giovani imprenditori, donne e attività situate nel Mezzogiorno, come ad esempio:
- Bando Resto al Sud, Fino a €50.000 a fondo perduto per under 36 che aprono al Sud
- ON – Oltre Nuove Prestiti a tasso zero – Per donne e giovani under 35 (anche senza garanzie)
- Crediti d’imposta formazione – Rimborso del 50% sui corsi per te e il personale (es. corsi HACCP – Corsi
- Bando Restauro Urbano (fino a €50k per locali storici)
- Credito d’imposta Digital (40% su POS e app)
- Prestiti a tasso zero per under 35
- Contributi europei per nuove imprese e imprese femminili
- Bonus Attrezzature 2025 – Detrazione del 30% su forni, frigoriferi e POS
- Novità 2025: Il nuovo “Fondo Ristorazione Sostenibile” che premia chi investe in eco-ristorazione (es. stoviglie biodegradabili, energia green).
Da non trascurare anche le opportunità legate alla formazione del personale, fondamentali per la qualità del servizio e la sicurezza sul lavoro: attraverso i fondi interprofessionali per la formazione continua, il salvadanaio gratuitamente a disposizione dell’azienda, è possibile coprire i costi di corsi obbligatori e di aggiornamento professionale, senza intaccare il budget aziendale. Di sicuro un vantaggio strategico, soprattutto nelle fasi iniziali.
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- FACCIAMO IL PUNTO: Ecco una checklist di riepilogo dei passi da seguire per aprire un ristorante di successo.
Ecco a conclusione i passi fondamentali da seguire per lanciare il locale senza intoppi:
PRIMA DELL’APERTURA
✔ Business Plan – Analisi di mercato, costi (Affitto, ristrutturazione, attrezzature, fondo cassa) e previsioni di fatturato
✔ Scelta Location e target – Zona trafficata, autorizzazioni già presenti, contratto vantaggioso
✔Licenze – SCIA, HACCP, SAB, agibilità, permessi (tutti i documenti in regola!)
✔ Regime Fiscale e scelta forma giuridica
✔ INVESTIMENTI E FINANZIAMENTI: capitale proprio o capitale di terzi?
✔ Assunzione e formazione del personale – Chef, camerieri, addetti (formazione obbligatoria e non)
✔ Menu testato e food cost – Piatti equilibrati tra costo e margine di guadagno
MARKETING E LANCIO:
✔ Branding – Nome accattivante, logo, social (Instagram e Google My Business)
✔ Evento inaugurale – Degustazioni, influencer locali, offerte speciali
✔ Strategie marketing – online e offline
PER L’APERTURA
✔ Collaudo attrezzature – Cucina, cassa, frigoriferi…
✔ Prenotazioni attive – Come prendo le prenotazioni? Tradizione o innovazione?
✔ Verifica Fondo emergenza – Almeno 3-6 mesi di spese coperte occorre considerarle
Tutto pronto? Allora è ora di aprire le porte e far parlare di te!
Con la giusta guida, puoi trasformare il tuo progetto in una realtà di successo. Contattaci per una consulenza personalizzata su come avviare il tuo ristorante: ti seguiremo passo dopo passo.


